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“Carlo Previtali. L’intelligenza della materia”: inaugurata a Palazzo Pirelli la mostra antologica del grande artista bergamasco

E’ stata inaugurata oggipressolo Spazio espositivo di Palazzo Pirelli la mostra antologica Carlo Previtali. L’intelligenza della materia”, promossa dall’Associazione culturale “ARTEPER”.

Attraverso un’ampia selezione di sculture, questa mostra antologica ripercorre il cammino esistenziale e creativo dell’illustre maestro lombardo, dai suoi esordi fino alla rivelazione delle sue più profonde ragioni d’artista, con la maturazione di un peculiare linguaggio plastico d’assoluto rilievo nella scultura contemporanea.

Alla cerimonia inaugurale era presente il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti: sono intervenuti l’artista Carlo Previtali, le curatrici Francesca Bianucci e Chiara Cinelli e il critico Enzo Biffi Gentili.

“Quello che più mi ha colpito delle sculture qui esposte è il forte impatto visivo ed emotivo, che si percepisce sin dai primi lavori degli anni settanta del noto scultore bergamasco. La tecnica raku, tratto distintivo dell’artista, conferisce all’esposizione un carattere quasi magico. Ospitare questa sua personale, che ripercorre l’intera carriera, è per me e per tutto il Consiglio regionale della Lombardia un grande onore. Palazzo Pirelli si conferma così punto di riferimento per eventi culturali” ha dichiarato il Vice Presidente Carlo Borghetti

L’incontro tra Carlo Previtali e Palazzo Pirelli è in un certo senso sorprendente –sottolinea nella prefazione del catalogo della mostra il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi-. Da una parte il grattacielo progettato da Gio Ponti è uno straordinario esempio di razionalismo, dove la purezza delle forme si sposa con la ricerca di trasparenza e leggerezza. Dall’altra le figure tumultuose delle ceramiche di Previtali rimandano a una dimensione vitalistica e alle profondità dell’esistenza. È come se Apollo e Dioniso si incrociassero, dando vita ad un binomio interessante, che siamo certi sarà apprezzato anche dai visitatori. Non a caso Previtali è nato e cresciuto a Bergamo, provincia che da sempre ci consegna uomini d’eccezione, grandi lombardi, saldamente radicati alle proprie origini e capaci allo stesso tempo di coltivare visioni del mondo e sogni universali”.


Le opere presentate in mostra, che spaziano dai primi lavori degli anni Settanta alle più recenti creazioni –hanno osservato le curatrici Francesca Bianucci e Chiara Cinellici introducono al senso plastico della materia dello scultore bergamasco che ha saputo indagare a fondo, nelle loro caratteristiche fisiche e poetiche, materiali come il bronzo, il marmo, la cera, la cartapesta, il legno e soprattutto la ceramica. L’incontro con la ceramica ha segnato, indubbiamente, uno snodo fondamentale nella carriera dell’artista: l’esuberante vitalità del suo gesto scultoreo e la sua indole visionaria trovano in questo materiale una via elettiva di espressione”.


Questa mostra antologica è l’occasione per ripercorrere alcuni temi centrali della produzione artistica di Previtali, a partire dall’arte sacra e dalle contestuali riflessioni sulla condizione umana che percorrono trasversalmente tutto l’arco della sua attività, senza tralasciare la centralità del “mito” all’interno della sua poetica e il suo costante interesse per il rapporto uomo-natura, di cui è stato sensibile interprete.

Grottesco, con i suoi sinonimi, è il termine sotto il quale può essere iscritto il lavoro di Previtali nel suo complesso. L’artista ha trascorso la sua infanzia e oltre nella bottega bergamasca del padre, Giacomo Previtali, ebanista, cartapestaio e mascheraio.

La ceramica ha segnato uno snodo fondamentale nella mia carriera artistica –ha evidenziato nel suo intervento Carlo Previtali-. Per me è stata come un’epifania. Era il 1984, anno in cui mi trasferii da Bergamo a Lovere: ho iniziato a lavorare la materia, sperimentando le sue potenzialità a livello sia tecnico che espressivo e ne ho compreso da subito la versatilità e la freschezza, qualità che rispondevano alle mie istanze espressive e si adattavano al mio modo di modellare, rapido e deciso. Nella tecnica raku, in particolare, questa immediatezza è espressa al suo massimo grado. Creare una scultura in ceramica raku non è solo un procedimento tecnico ma un vero e proprio rituale che si veste di magia e di stupore: un ritorno alla natura e a un mondo antico che abbiamo perduto e che possiamo riassaporare anche solo per pochi istanti”.

La mostra sarà aperta al pubblico dal fino al 28 giugno, visitabile nei seguenti orari:

lunedì – giovedì
9.30 – 13.30 (ultimo ingresso ore 12.30)

14.30 – 17.30 (ultimo ingresso 16.30)

venerdì
9.30 -13.30 (ultimo ingresso ore 12.30)

Per informazioni

Tel. 02 67482777

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